replatforming ecommerce

Replatforming eCommerce: una guida completa

Il mondo dell’eCommerce è in continua evoluzione, e per rimanere competitivi, molte aziende si trovano a dover considerare il cambio della propria piattaforma di vendita online. In questo articolo vogliamo esplorare i principali temi trattati nel rapporto della Casaleggio Associati sul Total Cost of Ownership (TCO) delle piattaforme eCommerce, offrendo una panoramica semplice e chiara sui motivi per cambiare piattaforma, i costi associati e le sfide del processo di migrazione.

I motivi per fare replatforming

Le ragioni principali per considerare un replatforming eCommerce possono essere raggruppate in quattro categorie: prestazioni, crescita aziendale, cambio di governace ed evoluzione del modello di business.

  • Prestazioni: la sicurezza, la velocità di caricamento delle pagine e l’esperienza utente sono fattori determinanti. Con l’aumento degli attacchi informatici, una piattaforma che offre maggiore sicurezza diventa essenziale. Inoltre, tempi di caricamento rapidi migliorano la conversione dei visitatori in clienti, mentre un’interfaccia utente moderna e intuitiva può aumentare la soddisfazione e la fedeltà dei clienti.
  • Crescita aziendale: man mano che le aziende crescono, le esigenze diventano più complesse. Piattaforme inizialmente adatte per piccole imprese possono non supportare adeguatamente volumi di vendita più elevati o la gestione di spedizioni su larga scala. Superare certe soglie di fatturato o di spedizioni può rendere necessario un replatforming per gestire meglio la logistica e le operazioni.
  • Cambio di governance: il cambio di governance, a seguito dell’ingresso di nuovi finanziatori o acquisizioni, spesso porta a decisioni strategiche come il ribilanciamento tra l’innovazione delle funzionalità richieste, e l’integrazione con l’ecosistema della nuova proprietà. Questo cambiamento di strategia rappresenta un altro motivo significativo per la migrazione verso una nuova piattaforma di eCommerce.
  • Evoluzione del modello di business: se un’azienda decide di espandersi verso nuovi mercati o modelli di business, come il B2B o i marketplace, potrebbe aver bisogno di una piattaforma che supporti queste nuove funzionalità in modo più efficiente.

Il costo di avere una piattaforma (Total Cost of Ownership)

La valutazione del TCO è fondamentale per scegliere la piattaforma più adatta. Questo include non solo i costi evidenti come le licenze e l’implementazione iniziale, ma anche i costi nascosti come il tempo necessario per il go-live, le mancate opportunità durante la migrazione e i costi di sviluppo di nuove applicazioni.

Investimenti iniziali

Questi comprendono il supporto all’integrazione con i sistemi esistenti, i costi di personalizzazione per adattare la piattaforma alle esigenze specifiche e le consulenze esterne necessarie per l’analisi e la gestione del progetto.

Nel processo di attivazione è necessario valutare i seguenti costi:

  • Supporto all’integrazione e sviluppo integrazioni con sistemi aziendali. Questa spesa copre l’assistenza tecnica per integrare la nuova piattaforma con i sistemi esistenti dell’azienda, come ERP, CRM, PIM e altri software di gestione e l’implementazione e sviluppo di essi
  • Costi di personalizzazione. Include la modifica della piattaforma per adattarla alle specifiche necessità dell’azienda. Questo potrebbe riguardare il design, la funzionalità del frontend e del backend, e altre personalizzazioni specifiche. 
  • Consulenze esterne. Circa il 20% del budget di attivazione totale potrebbe essere allocato qui. Questo include: 
    • Analisi di un Business Analyst.
    • Consulenza SEO.
    • Agenzia esterna per i test.
    • Outsourcing per migrazione dei dati.
  • Design. La progettazione dell’interfaccia e dell’esperienza utente che riflette il brand e migliora l’usabilità per i clienti. 
  • Sviluppo backend e frontend. Questi costi sono per la programmazione del lato server (backend) e la creazione dell’interfaccia utente (frontend).
  • Sviluppo App ed estensioni. Potrebbe essere necessario sviluppare applicazioni o estensioni specifiche da integrare nella piattaforma.
  • Costi di compliance. Se la piattaforma non è già conforme a standard specifici, potrebbero esserci costi aggiuntivi per raggiungere e mantenere queste conformità.
  • Licenze per setup iniziali. Infine, i costi delle licenze per l’utilizzo della piattaforma e di eventuali software terzi necessari per il suo funzionamento anche per tutto il tempo di sviluppo e preparazione della nuova piattaforma.

Questo primo gruppo di costi è relativo alla componente Capex delle spese visto che vanno a creare l’asset a disposizione dell’azienda. Allo stesso fine incidono gli investimenti continuativi che sono da prevedere in termini di ricerca e sviluppo e di aggiornamento della piattaforma che possono variare fortemente a seconda della piattaforma scelta.

I costi operativi

La seconda area di costi è relativa ai costi operativi della piattaforma eCommerce che rappresentano una quota significativa del budget che è necessario prevedere per la nuova piattaforma che si vuole adottare.

Essi includono diversi fattori essenziali per il funzionamento quotidiano del sito:

  • Supporto e manutenzione. Questi costi coprono il supporto necessario per risolvere problemi tecnici, nonché la manutenzione regolare come l’applicazione di patch e la correzione di bug minori. Per chi utilizza software open source, è inoltre cruciale avere un team IT o un’agenzia dedicati all’aggiornamento e alla manutenzione del sistema per garantire sicurezza e funzionalità aggiornate.
  • Spese infrastrutturali:
    • Hosting e dominio. L’hosting del sito web è un costo ricorrente e varia a seconda della scala dell’operazione, della banda richiesta e della tipologia di piattaforma eCommerce scelta.
    • Sicurezza. Proteggere i dati dei clienti e le transazioni è vitale, quindi investire in buone misure di sicurezza è indispensabile. Questo include firewall, crittografia e altre tecnologie di protezione
    • Licenze. I costi delle licenze per il software utilizzato nella gestione dell’eCommerce possono essere sostanziali, soprattutto se si tratta di prodotti specializzati. 
    • Costi sulle transazioni. Le spese associate ai sistemi di pagamento, come le commissioni per transazione, possono accumularsi rapidamente. Alcune piattaforme eCommerce SaaS hanno dei costi sulle transazioni che devono essere valutate attentamente.

I costi (spesso) dimenticati

Nell’adozione di una nuova piattaforma eCommerce, ci sono inoltre costi che spesso possono essere trascurati o sottovalutati, ma che hanno un impatto significativo sull’efficienza economica e operativa del progetto:

  • Time to market. Il ritardo nell’implementazione e nel lancio può rappresentare un notevole costo di opportunità di mercato. Se la piattaforma (Saas) richiede un lungo periodo di sviluppo, si pagano le licenze senza ricevere i benefici immediati del loro utilizzo.
  • Costi di uscita. Cambiare o abbandonare una vecchia piattaforma comporta spese non solo per disattivare il sistema precedente, ma anche per i costi legati al passaggio, inclusa la formazione del personale sulla nuova piattaforma.
  • Costo della scelta. Valutare e decidere quale piattaforma adottare richiede tempo e risorse, spesso sottratte ad altre attività aziendali. 
  • Costi di downtime. I costi associati alla perdita di servizio (downtime) sono spesso legati al livello di accordo di servizio (SLA) disponibile.
  • Costo di opportunità future. Limitazioni nella capacità della piattaforma di crescere con l’azienda possono precludere l’accesso a nuovi mercati, l’adozione di nuovi modelli di business o strategie di marketing. 
  • Efficienza della promozione. Se le funzionalità di marketing non sono facilmente integrabili, potrebbe essere necessario investire di più in queste aree per ottenere gli stessi risultati.

È inoltre importante prevedere nel computo dei costi anche i costi imprevisti valutabili tra il 10 ed il 20% dei costi complessivi.

Le differenze tra Saas e on Premise

Nell’ambito delle soluzioni per piattaforme eCommerce, possiamo distinguere principalmente due tipi: le soluzioni SaaS (Software as a Service) e quelle On Premise (che richiedono installazione presso i server dell’azienda), ciascuna con un impatto differente sui costi a seconda delle specifiche esigenze aziendali. 

Per le soluzioni SaaS, i costi sono prevalentemente elevati per lo sviluppo frontend e per le licenze. Per altre voci di spesa come hosting, supporto, e manutenzione, questi costi tendono ad essere medi, grazie alla natura gestita e centralizzata del servizio. Il costo di transazione invece è alto e molto spesso si deve affrontare anche un revenue share del fatturato come nel caso di Shopify Plus. 

Le soluzioni On Premise comportano costi elevati per lo sviluppo frontend, e anche per il mantenimento interno del team e le attività di mantenimento. Anche l’hosting e il supporto hanno una rilevanza medio-alta, insieme alla ricerca e sviluppo, agli upgrade di piattaforma, allo sviluppo delle estensioni e backend. I costi di transazione invece possono essere molto bassi e non ci sono costi di licenza annuali.

In sintesi, il modello On Premise tende ad avere costi iniziali più elevati, ma offre maggiore personalizzazione e controllo, ideale per aziende con un robusto team IT interno o che si affidano ad agenzie qualificate. 

Il modello SaaS, d’altra parte, favorisce una rapida implementazione, rendendolo una scelta vantaggiosa per aziende che necessitano di flessibilità e velocità di adattamento o semplicemente che vogliono spostare le spese da Capex (investimenti) a Opex (spese operative).

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Conclusioni

La scelta di cambiare piattaforma eCommerce non deve essere presa alla leggera e varia in base alle esigenze di business aziendale. Prima di sceglierla è bene informarsi su tutti i temi che abbiamo elencato qui perchè molto spesso non è oro tutto quello che luccica e non c’è una piattaforma perfetta per tutti. 

Se vuoi sapere quale tipologia di piattaforma è più adatta alle tue esigenze contattaci e ne parleremo insieme. 

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