L’undici dicembre duemilaventiquattro siamo stati alla comunità di San Patrignano per il Seken’s Day, la giornata a noi dedicata che facciamo ogni fine anno.
La scelta di SanPa è stata semplice perché rispondeva a tutte le nostre necessità, rispecchiava i nostri valori e la volontà di supportare le onlus del terzo settore.
Una giornata a San Patrignano
La nostra giornata è iniziata con la visita ai settori di SanPa, dove i ragazzi lavorano, imparano un mestiere e si tengono occupati acquisendo una metodologia.
Le giornate a San Patrignano sono molto rigide, come le disposizioni che regolano l’intera vita al suo interno. Ad un occhio esterno possono anche sembrare esagerate o assurde, ma come ci hanno spiegato i ragazzi: “per una persona con dipendenze, che ha vissuto sempre senza regole, le regole sono fondamentali per il suo reinserimento nella società”.
Alcune regole per capirci: niente cellulare per 3 anni, niente contatti con l’esterno – solo lettere cartacee con i parenti. Primo incontro con i famigliari dopo 6 mesi circa. Nessuno contatto fra uomo e donna. Ogni nuovo entrato ha un “socio” che gli sta a fianco – lo sorveglia – ventiquattr’ore su ventiquattro. E così via.
Visitando i reparti grafica, tessitura, falegnameria e tappezzeria abbiamo conosciuto ragazzi e ragazze che fanno lavoro unici, esportati in tutto il mondo, con una dedizione incredibile. L’emozione più forte però sono state le loro storie, raccontate di spontanea volontà o non raccontate affatto. Storie che colpiscono forte come un pugno allo stomaco.
La nostra giornata è proseguita poi da Sp.accio, uno dei due ristoranti di SanPa gestito anch’esso dai ragazzi della comunità, per il nostro meeting aziendale, l’aperitivo e la cena.
In un ambiente informale, ci hanno accolto con un calice di vino e altre storie di vita. Il nostro meeting si è svolto nel relax dando il giusto peso al business quando esci da un pomeriggio come questo.
A tavola, la conversazione è stata animata ancora una volta dalle emozioni che ci ha lasciato la visita a SanPa: discussioni sui metodi, sulle storie dei ragazzi.
Dulcis in fundus abbiamo portato a casa una bellissima strenna natalizia colma di leccornie prodotte con le proprie mani dai ragazzi/e di SanPa.
Raccontare le sensazioni della giornata è complicato e difficile, quindi lasciamo spazio ad alcuni pensieri che i nostri colleghi hanno condiviso con noi dopo l’evento.
Le esperienze dei colleghi dopo la visita a San Patrignano
“Quando sono entrato a SanPa per la prima volta ho capito che era un luogo speciale. Situato sulle prime colline di Rimini, avvolto nel silenzio, sullo sfondo il mare. C’era pace. Ascoltare le storie delle persone che ci hanno accompagnato per il tour mi ha toccato profondamente. Nei giorni successivi ne ho parlato con mia moglie, amici e parenti. La parola che mi porto a casa da questa giornata è visione e coraggio. Il coraggio di dirsi non ancora pronti. Il coraggio di dire sono qui per farcela. Il coraggio per essere arrivati qui e non aver mollato. Il coraggio di provare a riprendersi la propria vita. La visione è invece sapere che c’è una comunità fatta di persone che hanno attraversato gli stessi problemi di dipendenza dei ragazzi e che oggi sono lì per aiutarli e farli comprendere che, Sì, ce la si può fare!”
Marco
“Ieri è stata una bellissima giornata a San Patrignano. È stata un’esperienza di arricchimento, dove abbiamo avuto la possibilità di vedere con i nostri occhi i laboratori in cui i ragazzi della comunità si cimentano in lavori artigianali. Quei ragazzi hanno condiviso con noi la loro esperienza e la loro storia ed è proprio questa la parte più bella del tour. Invito tutti ad andare a visitarla per vivere questa esperienza indescrivibile in un post!”
Stefano
“Grazie di cuore a Seken per averci regalato questa grande esperienza, e un sentito ringraziamento a San Patrignano per averci accolto a braccia aperte e per aver condiviso con noi la vostra storia e il vostro presente. Un grazie speciale ai ragazzi che abbiamo incontrato: grazie per averci aperto il cuore con la vostra sincerità e forza. Siete incredibilmente coraggiosi, e spero tanto che la vita ricambi il vostro coraggio con gioia e serenità.”
Vanessa
“Ieri sera, dopo la visita, sono tornata a casa con il cuore pieno di emozioni (personalmente ho fatto fatica a prendere sonno), con la consapevolezza che siamo fortunati e che dobbiamo tornare ad apprezzare e a dare valore alle piccole cose, ai gesti e soprattutto alle persone. Complimenti ai ragazzi che si stanno mettendo in gioco e stanno combattendo con tutte le loro forze per sconfiggere le dipendenze, le paure e i limiti e complimenti a chi si mette in gioco quotidianamente con mente, cuore e tanta energia credendo in loro. Grazie di cuore a tutti i ragazzi che si sono raccontati, che ci hanno donato un pezzetto della loro vita, della loro storia, mostrandoci le fragilità e la difficile rinascita, è stato il regalo più bello che si potesse ricevere. Questa esperienza la porterò nel cuore (è stato un grande dono e vi sono grata) e penso, anzi sono convinta che farebbe bene a tutte le persone vivere qualche giorno dentro Sanpa, sarebbe una grande prevenzione soprattutto per i giovani.”
Anuska